22 febbraio 2002 Auditorium S. Chiara, ore 21.00

Concerto del Trio Arte gentile

Ester Castriota - soprano

M.Paola Ruffini- mandolino

Giuliana Galia - pianoforte

 

Romanze, serenate e ballabili in un salotto" fin de siecle"

 

M. Maciocchi L’amour est vainqueur melodie-valse (1929)
(1874-1955)

F.P.Tosti        Sogno
(1846-1916)    La mia mandola e’ un amo serenata (1886)
                  Chanson de l’adieu

R.Calace Mazurka da concerto op. 126 per mand. e pf.
(1863-1934)

Therèse Wittmann Je t’adore valse lento (1905) per mand. e pf.

G. Faurè Mandoline op. 58 n.2 (1911)

 

Carlo Munier Dalle Sei Fantasie Drammatiche: Ricordi mesti La Traviata per mand. e pf
(1859-1911)

G.B. Pionzo Vorrei- melodia (1890)

R. Calace Saltarello op.79 per mand. e pf.

M.Ravel Chanson romaine

Jane Vieu Sur la brume
(1871-1955)

Elene B.Kotchoubey Oh! dites-lui Romanza

riduzione per mand. e pf. di F.Francia

C.Tanev Serenata op. 9 n. 2
(1856-1915)

 

Il programma e’ dedicato alla produzione intima e salottiera delle cosiddette "soiree" musicali, tipica espressione del gusto borghese tra Otto e Novecento in cui accanto alle conversazioni impegnate coesistono le forme piu’ delicate della musica vocale e strumentale insieme a quelle piu’ vivaci e disinvolte della musica da ballo.

Protagoniste sono le signore dell’alta società esecutrici o anche solo promotrici di un modo di fare musica più confidenziale e comunicativo rispetto alla grande sala da concerto e che, per questa ragione, aveva una forte valenza sociale e culturale oltre che musicale. Lo spazio si prestava al repertorio cameristico ed i diversi musicisti si alternavano all’esecuzione: il pianoforte presente in ogni casa con la sua ricca letteratura era anche accompagnatore insostituibile del canto o veicolo per riproporre brani famosi o fantasie dalle opere.

Celebri compositori subirono il fascino del timbro brillante e delicato allo stesso tempo delle corde pizzicate del mandolino e lo utilizzarono nell’organico orchestrale o gli dedicarono composizioni specifiche. Lo strumento fa capolino anche se solo sotto forma di riferimento letterario ispirando numerose composizioni. E’ questo il caso della lirica di Paul Verlaine Mandoline musicata da Faurè e da Debussy dove il pianoforte imita con il ribattuto la caratteristica tecnica del tremolo al mandolino o della serenata di Tosti La mia mandola e’ un amo dove si fa riferimento al potere di seduzione dello strumento in una serenata sotto il balcone.

Ricordiamo che mandolino associato alle atmosfere galanti e maliziose della notte era già stato impiegato nel repertorio operistico del secolo passato ispirando tra l’altro due celeberrime serenate quali la Cavatina del Barbiere di Siviglia di Paisiello e l’aria "Deh vieni alla finestra" nel Don Giovanni di Mozart.

Il costante utilizzo del mandolino negli stornelli e serenate proprio a Roma e’ talmente forte e caratteristico da farlo divenire il simbolo della tradizione musicale della citta’ dando cosi’origine ad un ricco repertorio che riveste temi e danze popolari del linguaggio della musica colta.

Molti compositori come Raffaele Calace, Mario Maciocchi e Carlo Munier si dedicarono quasi esclusivamente a questo strumento e forse proprio per questo col "passare della moda" vennero dimenticati;

Nel programma trovano posto anche brani di tre compositrici. In particolare la francese Jane Vieu conosciuta anche con lo pseudonimo di Pierre Valette vanta una ricchissima produzione vocale: Sur la brume è nella revisione del mandolinista F.Francia.

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