Per la pubblicazione della presente composizione di Luigi Mozzani mi sono servita di una edizione a stampa, conservata nell’Archivio Mozzani, presso la Biblioteca Civica di Cento.
Si tratta di un’edizione non datata, pubblicata a Parigi, presso Alfred Cottin, probabilmente nel 1899, anno in cui escono per lo stesso editore anche altre composizioni di Mozzani (per chitarra sola e per due chitarre), ordinate in sette fascicoli sotto il titolo: Mozzani/Oeuvres/pour/Guitare. Intorno a questa data Mozzani si trovava nella capitale francese, inserito con successo nel vivace mondo musicale dei salotti borghesi, nei quali la chitarra e gli strumenti a plettro venivano accolti con particolare entusiasmo. In questo ambiente erano attivi i maggiori chitarristi del tempo (tra i quali Miguel Llobet) che si distinguevano non solo come concertisti, ma anche come compositori e insegnanti; non mancavano inoltre gli appassionati e i dilettanti, i quali si riunivano nelle ‘estudiantine’, orchestre a plettro che godevano in quel periodo di grande successo ed attenzione.
Si colloca in tale contesto l’attività di Alfred Cottin, chitarrista e compositore, nonchè editore di musica, allievo di Tarrega e dedicatario della sua opera più celebre, Recuerdos de la Alhambra: egli, insieme ai fratelli Marie Madeleine e Jules (dediti principalmente al mandolino, per il quale scrissero fortunati metodi), rappresentava un’autorità ed un punto di referimento nell’ambiente chitarristico parigino. È dunque grazie al suo interessamento che Mozzani riuscì a pubblicare le sue prime raccolte di composizioni originali, consolidando così il successo ottenuto come concertista e virtuoso.
La composizione qui presentata, la cui dedica conferma un ulteriore legame con l’editore (A mon ami Monsieur Alfred Cottin), porta il titolo di Au Crèpuscule (Rêverie). Unica composizione di Mozzani pensata per un organico non esclusivamente chitarristico, venne pubblicata in ben sei versioni: per mandolino e pianoforte; due mandolini e pianoforte; due mandolini, mandola e pianoforte; mandolino e chitarra; due mandolini e chitarra; due mandolini, mandola e chitarra. Nella presente edizione viene proposta quest’ultima versione (quella per quartetto a plettro ‘classico’), l’unica conservata presso l’Archivio Mozzani di Cento. Il criterio seguito per questo lavoro è quello di una riproduzione fedele dell’originale: sono infatti stati rispettati tutti gli aspetti testuali (diteggiature, segni grafici di legature, glissati, accenti, indicazioni dinamiche, etc.). Si è intervenuti solo in un caso per correggere un errore (chitarra, batt. 22: nell’originale manca il bequadro al fa). Nelle tre battute finali della parte di chitarra si è uniformata la scrittura degli armonici, riportando comunque in nota la versione dell’originale. La composizione, realizzata in singole parti strumentali nell’edizione Cottin, viene qui proposta anche in partitura.
Simona Boni
Modena, Ottobre 2002